Dragon Quest 3 HD-2D un remake niente male

Uno dei JRPG più iconici sta per tornare in un remake che rispetta l’originale, rinnovando l’estetica e introducendo numerose innovazioni.

Square Enix, combinando ambientazioni tridimensionali e sprite 2D in pixel-art, ha capito di poter valorizzare parte del suo vasto catalogo di giochi degli anni ’80 e ’90. Lo ha già fatto con titoli come Live A Live e, più recentemente, con l’acclamato Star Ocean: The Second Story R. Tuttavia, rivisitare Dragon Quest 3 è una sfida ben diversa: questo terzo capitolo della saga di Yuji Horii è considerato uno dei giochi più influenti nel panorama JRPG, una vera e propria guida per molti game designer successivi. “Sarebbe fantastico se questo remake riuscisse a far scoprire Dragon Quest 3 a una nuova generazione, in particolare ai bambini”, ha rivelato Horii stesso durante la Gamescom 2024, consapevole che, a quasi quattro decenni dalla sua uscita, Dragon Quest 3 HD-2D Remake potrebbe introdurre nuovi giocatori a quell’avventura epica, mentre i fan di vecchia data potranno rivivere la Trilogia di Erdrick con uno stile grafico modernizzato, reso popolare da Octopath Traveler.

Un nuovo ordine Sebbene possa creare qualche confusione tra i meno esperti, Dragon Quest 3 HD-2D sarà pubblicato prima dei remake dei primi due capitoli della saga. La scelta non è casuale: la trama del gioco è infatti un prequel degli eventi narrati in Dragon Quest 1, un colpo di scena che Enix mantenne segreto al momento del lancio nel 1988, ma che oggi è ben noto. Tra i tre episodi della trilogia, il prequel è anche il più amato, grazie a una serie di aggiunte e meccaniche che sono diventate pietre miliari della serie, come il ciclo giorno/notte, il sistema di classi e un mondo di gioco più vasto e liberamente esplorabile. Era quindi logico seguire l’ordine cronologico degli eventi, iniziando con l’episodio più apprezzato e ricco di contenuti.

La trama e i personaggi originali rimangono intatti in Dragon Quest 3 HD-2D Remake, con l’aggiunta di nuovi contenuti che espanderanno la storia sotto la supervisione di Horii stesso. Sebbene il game designer non sia entrato nei dettagli, si sa che il nuovo contenuto si concentrerà su Ortega, il padre del protagonista, e includerà un prologo o un flashback che renderà giocabile la missione in cui Ortega scala il vulcano e affronta Magmagoyle. Non è escluso che Square Enix possa riservare altre sorprese, come un epilogo esteso che colleghi meglio questo remake ai futuri rifacimenti di Dragon Quest 1 e 2.

Le novità del remake Come nel remake per Super Nintendo, sarà possibile scegliere tra una versione maschile o femminile del protagonista, ma questa non sarà l’unica opzione di personalizzazione disponibile. I giocatori potranno anche modificare l’abbigliamento, il colore dei capelli e il tono di voce dei vari personaggi. Tuttavia, l’aspetto più importante resta la scelta della classe: dal Guerriero al Mago, dal Ladro al Lottatore, fino al Mercante, al Giullare e al Chierico, ogni classe influisce sulla crescita del personaggio e sulle abilità che potrà apprendere.

A queste classi si aggiungerà quella del Domamostri, introdotta per la prima volta in Dragon Quest X. Questa nuova classe permetterà di catturare mostri e utilizzare le loro abilità in battaglia, sia per attaccare con colpi elementali che per curare il proprio gruppo. Inoltre, nell’Arena dei Mostri, dove un tempo si scommetteva denaro sui mostri vincenti, ora sarà possibile utilizzare i nemici addomesticati per formare una squadra composta da una a tre creature e partecipare attivamente a combattimenti che ricordano quelli tra Pokémon. Durante la demo, è stato possibile creare una squadra con uno Slime normale, un Dottor Slime e un Corniglio. Una volta schierati, i giocatori possono decidere se attaccare, modificare la strategia di ogni mostro o addirittura arrendersi.

Nell’esplorazione dei dungeon e del mondo aperto, sono rimasti gli incontri casuali tipici del gioco originale, ma le nuove opzioni di “qualità della vita” rendono queste interruzioni meno frequenti. Sarà possibile scegliere tra tre diverse velocità per le animazioni degli attacchi e la risoluzione dei colpi in battaglia (l’opzione “Velocissima” diventerà presto indispensabile), oltre a decidere se controllare direttamente ogni personaggio o lasciare che alcuni membri del team combattano automaticamente. È persino possibile automatizzare tutte le azioni dei personaggi in campo e lasciare che il gioco gestisca da solo i combattimenti. Altre novità includono tre livelli di difficoltà (modificabili durante l’avventura) e, soprattutto, un’opzione di auto-salvataggio e un maggior numero di punti di salvataggio, un miglioramento significativo rispetto al gioco originale, dove era necessario visitare il castello e parlare con il re per salvare.

Il nuovo stile HD-2D Per farci apprezzare il lavoro di restyling su Dragon Quest 3, Square Enix ha scelto di mostrarci un salvataggio posizionato circa un’ora e mezza dopo l’inizio del gioco, e il motivo è presto evidente. Il castello del regno di Romaria è uno dei luoghi più suggestivi di Dragon Quest 3, e la ricostruzione in 3D è quasi commovente: la città fortificata è splendida, con giardini lussureggianti, fontane, lampioni e stendardi. Rispetto all’originale, la città appare ancora più grande e sfarzosa, e anche il castello è più imponente. Ci sono fiori ovunque, e anche gli interni sono riccamente dettagliati. L’ingresso del palazzo reale, così come la chiesa della città, solenne e decorata, sono esempi eccellenti di questa attenzione ai dettagli: esplorare ogni angolo della città, accompagnati dalla splendida colonna sonora orchestrata dalla Tokyo Metropolitan Symphony Orchestra, susciterà sicuramente nostalgia nei fan più affezionati.

Anche se i dungeon non hanno lo stesso impatto visivo, è evidente che è stata posta grande cura anche nelle ambientazioni meno appariscenti. Il Tempio della promessa, situato in mezzo a un bosco con rovine e uccelli che volano, mostra una cura per i dettagli notevole: la luce della torcia proietta dinamicamente ombre su oggetti e personaggi mentre ci si addentra nelle profondità del labirinto. Per un gioco con l’eredità di Dragon Quest 3, è difficile immaginare un restyling più rispettoso dell’originale, dimostrando quanto l’approccio HD-2D sia perfetto per rinnovare le glorie del passato, deliziando sia i fan di lunga data che un nuovo pubblico.

Riccardo Esposito
Author: Riccardo Esposito

Se fossi il protagonista di Inside Out, le mie emozioni sarebbero tutte Nerd. Proprietario del Negozio Terra-616 Dopo 13 anni di lavori forzati presso un'altra azienda ho deciso di aprire il negozio dei miei sogni et voilà

Riccardo Esposito

Se fossi il protagonista di Inside Out, le mie emozioni sarebbero tutte Nerd. Proprietario del Negozio Terra-616 Dopo 13 anni di lavori forzati presso un'altra azienda ho deciso di aprire il negozio dei miei sogni et voilà

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